lunedì 15 ottobre 2007

Eolo socio occulto di Poste Italiane.

giudizio: se la calunnia è un venticello, la cattiva coscienza mi sa che è un tornado.
Voi vedete una che esce da un tabaccaio, in una mano ha un plico da spedire, nell'altra un francobollo. Fa pochi passi, si ferma, stacca il francobollo autoadesivo dalla sua cartina in modo che un suo angolo le rimanga ben appiccicato al dito mentre si appresta ad attaccarlo sulla busta. In quel preciso istante, dalla quiete di una giornata calma e sonnacchiosa come poche, si alza un refolo improvviso di vento fortissimo che le stacca il bollo dal dito, lo fa turbinare vorticosamente per qualche istante e poi sparire dietro una macchina parcheggiata. Be', adesso ti trovo, pensa lei; guarda dietro la macchina, sotto la macchina, sopra la macchina... niente. Sopra-sotto-intorno alle altre macchine. Niente. Allora guarda su un marciapiede, sull'altro marciapiede... di francobolli neanche l'ombra. Sulla carreggiata (a rischio di farsi travolgere + insultare dagli automobilisti di passaggio)... ancora niente. Le viene in mente che essendo autoadesivo magari si è appiccicato da qualche parte, e comincia ad osservare palmo a palmo, con sguardo certosino, muri, vetrine, cornicioni, portoni, grondaie e pali stradali... Sempre, solo e ancora niente; ma in compenso passanti e tassisti del vicino parcheggio cominciano ad osservarla con un'espressione che non lascia spazio a equivoci riguardo a quel che stanno pensando. E che vi proibisco di pensare anche voi, perchè (l'avevate già capito, eh, marpioni...?!) quella lì sono IO.
Sono andata su e giù per quei marciapiedi, e da un marciapiede all'altro, per un bei 5 minuti, trapanando con lo sguardo ogni immondizia ferma o in movimento, finchè mio malgrado non mi è rimasto che rassegnarmi. Ho
ricomprato il francobollo, e ho spedito il mio plico.
Ah sì, dimenticavo: il francobollo era da 2 euro. Il plico era indirizzato ad un amico che tempo fa mi aveva spedito un plico affrancato con un bollo da 2 euro. Che non essendo stato timbrato,
avevo riciclato.

2 commenti:

gnappolo ha detto...

Più che da Eolo e dalle Poste, secondo me dipende dalla città in cui vivi. Questa infatti determina sia l'aria che tira (un refolo di bora) che un modo tutto particolare di affrontare certe piccole cose quotidiane (il bollovolante). E sono certo che anche lo sguardo degli astanti non fosse troppo "milanese", ma quel misto di celato stupore e di "passiòn per un mato" (mato=tizio).
Comunque è sempre più vero: "Se no i xè mati, no li volemo" (in questo caso mato=matto).

Anonimo ha detto...

"El mato me fa: ciò, ara 'sta baba insempiada... ma cossa la zerca? Per mi -ghe go dito- ghe piovi in sufìta!" Trad. "Quel tizio mi dice: guarda un po' questa donna che sembra non starci molto con la testa, chissà cosa sta cercando... Secondo me è pazza, gli ho risposto".
E nella città dove tutti sono mati, non c'è uno straccio di strada, viale, piazza, corso o palazzo intitolato a Franco Basaglia.

 
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