giudizio: mia figlia la chiamerò Tundra.
22 agosto, festa di Radio Onda d'Urto, gli ODP e io. Esborso: minimo, cinque euri. Formazione: cantante, chitarrista e bassista/tastierista/campionatore. Nessuna scenografia, un leggio e qualche feticcio qua e là. Concerto topograficamente sensato, gli Offlaga DP si avvicinano a Offlaga.
Musicalmente inesistenti, il senso di tutta la faccenda sta, ovvio, nei testi, bisogna concentrarsi e seguire arrendevoli le storie, ad alto tenore politico, veri e propri racconti conclusi a volte magistrali a volte più intimini e ritorti. In genere, eccellenti. Domanda retorica: chi ha la buona volontà, oggi, di cantare contro i sentimenti di Francesca Mambro ("Giusva era il ragazzo più sensibile che avessi mai incontrato"/Che razza di tipacci fossero gli altri ragazzi che aveva frequentato/non ci è dato sapere), o celebrare un ventralista russo (La vittoria di Vladimir fu un eroismo da Terza Internazionale/una misura strappalacrime ottenuta dall'ultimo grande/ventralista della storia) o, ancora, certi commerci giovanili mai del tutto tramontati (un pompino in cambio di un Toblerone/i condomini I.A.C.P. negli anni '80 di una città filosovietica riservavano economie alternative molto convincenti)? Poiché il tempo passa e l'URSS si fermò nel 1991, gli ODP appaiono un pochino bolsi in quanto a età e adipe, la riga a sinistra del cantante suscita la stessa irritazione che provai per il mio vicino di banco pluri-bocciato e omnisciente, l'età media del pubblico fa sì che solo io e un altro ridiamo sentendo il verso "Un ricordo dell'amore sconfitto marca Defonseca". Da antologia e da mandare a memoria "Onomastica", lettura dei nomi della guida del telefono di Parma, tra cui spiccano Mosca, Tundra, Inglis, Yuri e una miriade di meraviglie. Divertissement da trivial in edizione vetero-comunista? Può essere, datevi la risposta da soli. Leggete questo verso ("Il desiderio del caparbio crostaceo di uscire dal suo lago per combattere il pensiero dominante è infatti una delle forme più originali di resistenza conosciute, un simbolo della lotta per l’autodeterminazione contro un sistema che chiama ambientalismo quella che in realtà è un’imbarazzante difesa degli status quo") e osservate le vostre reazioni. Io ho riso, ma mi ha toccato nel vivo.
domenica 24 agosto 2008
Offlaga Disco Pax dal vivo
Pubblicato da trivigante alle 17:33
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2 commenti:
Grazie per esserci stato, e grazie per la bellissima recensione!
Condivido tutto tranne:
a) il concerto. Io non c'ero e sai quanto ciò mi affligga (ADP!)
b) l'"inesistenza" musicale degli Offlaga Disco Pax. Trovo chr le loro basi hanno una buona qualità. Non sono nuove, ok, ma suonano bene e non sono mai banali. Vhiaro, fanno da tappeto, sono il pavimento su cui costruire il trenino dei ricordi. Comunque è bellissimo l'accostamento di elettronica e chitarra-basso (come le cigomme multifrutti).
Ancora, però, grazie a te!
Devo ammetterlo, il secondo album, a un ascolto veloce, mi aveva lasciato indifferente. Troppo simile al primo. Fors'anche più "rallentato". E per questo presto abbandonato. Anche perché, sui testi, non mi sono mai soffermato molto se non per il loro aspetto memorial-ludico, di un periodo che mi appartiene solo in parte, anagraficamente, avendo raggiunto solo tardivamente una consapevolezza politica. Seguirò la traccia della tua recensjia, per riprendere in mano i loro lavori e ascoltarli con orecchio nuovo.
grassie
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