mercoledì 11 marzo 2009

Max Gazzé Live. Bologna, teatro Arena del Sole 9.3.2009

giudizio: superlativo assoluto

Il Massimiliano Gazzè è artista eclettico e bravo, è uno davvero capace sia di musicare sia di scrivere e per quanto mi riguarda L'aratro e la radio è probabilmente il miglior disco del 2008 (di sicuro è quello che ho ascoltato di più).Lunedì scorso a Bologna Gazzè ha fatto partire un mini-tour sperimentale, con uno spettacolo davvero (davvero) bellissimo. Vabbè, c'è la "multimedialità" (alcuni video interessanti e curiosi con cui ogni tanto la musica interagisce), ma il valore del tour è soprattutto nella musica e nella combinazione dei pochi ma superbi elementi: Gazzè al basso e voce, un batterista bravissimo con una batteria completata da decine di cosi da suonare, un tastierista pazzesco che fa di tutto e di più (basi, tappeti, riff, vocoder, e tutto lì), un quartetto d'archi bravissimi e una polistrumentista (glockenspiel e flauti).

Ogni elemento sul palco è quasi autonomo e ben distanziato dagli altri (ah, tra l'altro: basso al centro davanti agli archi, batteria a dx e synth a sin) e anche il suono ne esce poco impastato e volutamente individuabile (vedi qui). La batteria ha sempre una potenza incredibile, il basso ovviamente c'è (ed è meraviglioso) ed è lui che costruisce tutta l'armonia, gli archi sostituisccono (e bene!) le elettriche, le basi synth non solo non si fermano mai, ma portano la voce dove a volte non arriva, e trasfigurano i pezzi, li espandono, rendono possibile un mondo immaginario che si sviluppa tutto lì, in pochi metri di palcoscenico di teatro. Ottimo l'uso delle luci, molto presenti ma mai stridenti. Un'acustica da sballo. Perfetta la sequenza di brani (purtroppo sono pochini, per stessa ammissione del simpatico e affabile Gazzé: devono ancora provarne molti), che disegna un percorso ben costruito e calibrato, che inizia con armonie fluide e ritmi lenti (L'ultimo cielo, Raduni ovali) per esplodere in un post-punk elettro-acustico (vuol dire un cazzo: Favola di Adamo ed Eva, Una musica può fare) pieno e potentissimo. C'è spazio anche per tre brani in solo del grande Megahertz (l'uomo synth), belli e potenti. In uno un'affascinante voce bambina dice "C'è qualcuno qua fuori. Mi porti un bicchier d'acqua?" e lui risponde "E' contaminata!".

Le invenzioni del Gazzé e dei suoi musicisti, riservate al tour e che nei dischi non si trovano nemmeno lontanamente, sono infinite e sublimi, ce n'è sempre una ad ogni angolo. E alla fine del concerto tutto puoi pensare, tranne di aver sentito una qualsiasi "esecuzione" degli stessi brani che già conosci: al contrario, ricordi solo un grande spettacolo fatto di musica. E niente più. Musica pura, perfetta e irripetibile. Max Gazzè è un genio assoluto e questo spettacolo lo conferma.


Sarà anche a:  28 marzo 2009 MILANO (Teatro Ciak). 4 aprile 2009 BARLETTA (Paladisfida Borgia).  6 aprile 2009 FIRENZE (Teatro Puccini).  18 aprile 2009 ROMA (Auditorium Conciliazione).Vai a vederlo, costa poco e ne vale assolutamente la pena (mi ringrazierai). Ora ti saluto è tardi vado a letto. Quello che dovevo dirti io te l'ho detto.

1 commento:

trivigante ha detto...

Una musica può fare.
Certe volte è molto vero. Grazie.
A margine, non posso non ridere per il nome del palasport di Barletta, complimenti. Ih ih.

 
mostri sono passati di qui